Enti locali, Comune in primis, fuori dal consiglio d’amministrazione dell’università D’Annunzio in virtù nel nuovo statuto dell’ateneo.
Confcommercio grida allo scandalo e chiede una pronta revisione del provvedimento che sta facendo molto discutere. “In caso contrario- avverte
Angelo Allegrino, presidente provinciale Confcommercio Chieti- siamo pronti a mobilitarci pur di far tornare l’università sui propri passi reinserendo nel Cda gli enti locali, a partire dal Comune di Chieti.
” Questo perché il connubio università-enti locali non può essere tranciato come se nulla fosse. Anzi, serve fare squadra e intensificare le sinergie per promuovere al meglio il territorio in cui insiste l’università.
“Nessuno dei due soggetti, ovvero enti e ateneo, possono fare a meno l’uno dell’altro. L’università ha bisogno degli enti per pianificare il suo futuro- aggiunge Allegrino- mentre gli enti chiedono all’università iniziative per rinsaldare il legame ateneo-città.”
Il capoluogo teatino, nello specifico, si aspetta molto dall’università che sembra sempre più confinata nel campus di via dei Vestini con pochi sbocchi, se si escludono gli alloggi, verso lo scalo e soprattutto in direzione colle. Non a caso, in tempi non sospetti, Confcommercio aveva suggerito la dislocazione in centro di una facoltà o di uffici direzionali dell’ateneo.
L’appello accorato, ora più che mai, viene rinnovato. “L’università deve relazionarsi con il territorio circostante e per questo chiediamo una migliore distribuzione dei presidi universitari in città. Ovviamente- riprende Allegrino- servono sinergie costanti tra gli enti e i vertici dell’ateneo che si possono trovare proprio nel Cda dell’università. Sarebbe folle camminare su due binari istituzionali differenti. Confcommercio non lo permetterà, questo è sicuro.”
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